Il
suo mantra o la trama della sua esperienza professionale sono fatti di fili
forti chiamati curiosità, attenzione, capacità di sorprendersi e pensiero divergente.
Con un passato da indologa e da bibliotecaria orientalista
ha incontrato un primissimo www ed è stato amore al primo accesso. Malgrado la
lentezza dei primi collegamenti ha tenuto duro classificando, indicizzando e
creando tassonomie per sperimentare concretamente nuove architetture informative.
Ha lavorato a lungo per la pubblica amministrazione, mantenendo un’attività formativa e di consulenza per realtà pubbliche e private sui temi della progettazione centrata sulle persone.
Dal 2015 è Head of Experience Design presso usertest/lab, insieme a Stefano Dominici e altri professionisti del settore si occupa di progetti nazionali e internazionali di Service e UX Design e di Design Thinking.
Nel suo lavoro pensa che la progettazione sia sempre un piccolo atto rivoluzionario, in grado di cambiare la realtà e le persone coinvolte, il suo valore è nella responsabilità che i designer sono in grado di difendere e portare avanti.
Ma è anche una convinta sostenitrice che carta, pennarelli, lavagne e post it e molta empatia siano più efficaci di troppa tecnologia. Scrive e insegna sui temi dell’architettura dell’informazione, dello user experience design e dello human centered design.
Nel tempo libero (ahimè poco) fa crostate e torte al cioccolato per le favolose Blanca e Matilde. Poi c’è tutto un mondo a forme di pesce e un grazioso free fish che si aggira per i social network, insomma altre storie surreali.
Il suo libro
Radical collaboration
La trovate su
Twitter: @mc_lavazza
Linkedin: it.linkedin.com/in/mclavazza