Tre anni fa abbiamo deciso di affidare alla parola scritta il compito di raccontare i mille e uno mondi dell’human centered design: tre anni fa nasceva UXU Edizioni.
Michele Marconi ha raccontato i nostri primi libri illustrandone le copertine. Celebriamo oggi quei giorni di tre anni fa: abbiamo chiesto a Michele di scegliere la sua copertina UXU Edizioni preferita e di darci la sua prospettiva sul suo lavoro di illustratore.
Vi consigliamo vivamente di immergervi nelle illustrazioni di Michele, sul sito o su Instagram. Un’immagine vale più di mille parole.
Tre anni fa nasceva UXU Edizioni. Le prime copertine dei nostri libri sono impreziosite dalle tue illustrazioni. Lasciamo parlare le immagini. Raccontacene una.
L’illustrazione del faro, realizzata per la copertina di Giacomo Mason, è un esempio di illustrazione capace di mostrare l’astratto. “Progettare l’architettura informativa delle intranet di nuova generazione” è uno di quei temi dove non ci sono elementi fisici di partenza per un’illustrazione. Analizzando il contenuto e riducendolo all’osso, ho individuato le parole chiave che mi hanno portato ad un elemento che potesse rappresentare il contenuto in maniera laterale.
Un faro. Come simbolo di guida per la nuova generazione, ed attingendo all’immaginario dell’architettura, ho spaccato la sua struttura mostrando una sezione della architettura interna.
Un libro che consigli.
“Through a life” di Tom Haugomat. Questo libro è capace di raccontare una storia lunga una vita intera, piena di eventi ed emozioni, senza usare una parola. Ma solo una sequenza di immagine collegate l’una all’altra.
Un progetto che ti ha entusiasmato.
Anche se ormai sono passati alcuni anni sono molto legato al progetto realizzato per Wired UK “Relief for people living with MS”. Quando ho ricevuto la mail di richiesta di realizzare un’ illustrazione per Wired UK ero felicissimo, non potevo crederci. Wired è stato il primo magazine che mi ha fatto capire il potenziale dell’illustrazione applicata all’editoria per riviste. L’illustrazione e la visual art riempivano le pagine dell’intera rivista in maniera per me del tutto nuova.
Una passione che ti aiuta a prendere fiato e trovare idee per il tuo lavoro.
Sono cresciuto nella “skateboarding culture”. Passare qualche ora sulla tavola mi rimette a nuovo. Mi scollega da tutto quello che mi circonda, libera la mente e la apre a nuove prospettive.
Un personaggio che ti ispira.
Non sono legato ad un personaggio specifico, ma sono alla continua ricerca di personaggi nuovi che non conoscevo. Penso che sia la caratteristica che mi permettere di evolvere e crescere come illustratore, cerco di apprendere tutto quello che posso dai percorsi di questi personaggi. In questo momento ammiro molto il lavoro di Alex Colville, pittore canadese. Mi affascina come riusciva a rendere poetica la solitudine. Probabilmente l’associo alla solitudine e l’isolamento che stiamo vivendo oggi, e mi fa vedere che c’è tanta bellezza anche dove non pensiamo che ci sia.