Maria Cristina Lavazza è esperta di design collaborativo e di experience design, architetto dell’informazione, indologa e appassionata di yoga: le sue passioni danno al suo lavoro di designer una prospettiva ricchissima e acuta. È Head of Experience Design per usertest/lab è autrice del nostro Radical Collaboration. Coinvolgere le persone nella progettazione di esperienze e servizi.
Le abbiamo chiesto di raccontarci di più sul suo libro: ecco come ha deciso di farlo.
Collaborare nel design ha molti significati
Nel design collaborativo il vero valore sono le persone e il loro modo di lavorare assieme nel rispetto reciproco. Le persone che vivono l’esperienza, o la realizzano, sono i veri esperti e sono coloro in grado di identificare i problemi da risolvere definendo le idee da far crescere.
Questo è un estratto dal mio libro Radical collaboration che mette l’accento sul valore che le persone sono in grado di veicolare nei progetti. Non importa se siamo clienti, utenti, designer, manager, produttori, fornitori, marketing o IT manager, tutti possiamo contribuire ad identificare i problemi, a definire gli obiettivi e trovare nuove soluzioni. Tutti possiamo essere designer, ma è necessario definire processi e modelli che mettano le persone in grado di contribuire al meglio.
Le persone sono un valore perché tutte concorrono ad alimentare un ecosistema
Quando le persone sono coinvolte direttamente nelle soluzioni sono naturalmente stimolate a difenderle e a farle crescere. Questo genera un senso profondo di responsabilizzazione nei confronti del progetto.
La conseguente soddisfazione che si genera da questo processo è un tema molto complesso ed è importante ricordare il ruolo delle emozioni nella progettazione di qualsiasi artefatto. Le persone vogliono essere ascoltate, coinvolte e percepite come esseri umani portatori di valore.
Le persone sono un valore perché concorrono ad alimentare un ecosistema. Evidenziare questo valore e comprenderne il significato è compito del designer.
Alla base del processo collaborativo c’è tecnica, ma anche e soprattutto la capacità di visione, senza quest’ultima manca infatti l’individuo come altro rispetto al ruolo che assume (cliente? utente? collega? fornitore? manager?).
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