Quando le intranet non si chiamavano così

Giacomo Mason
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Pioniere dei progetti Intranet, Giacomo Mason svolge attività di formazione e di consulenza per enti pubblici e privati sui temi delle intranet, della scrittura online, dell’usabilità, della comunicazione interna e del digital workplace. Con un diploma in Informatica e una laurea in Filosofia, ha sempre svolto le sue attività in una specie di “territorio di confine”, a cavallo tra le varie discipline.

Ecco alcuni passaggi dell’intervista che gli abbiamo fatto sulla sua esperienza professionale dagli albori ad oggi.
È possibile ascoltare o leggere l’intera intervista qui.


Giacomo il tuo primo incontro con una intranet? Quale è stato e com’era?

Ah beh, il mio primo incontro con una intranet….mi chiedi cose che risalgono a tanti anni fa. Io vengo dalla comunicazione interna, ho una laurea umanistica, sono laureato in filosofia ho lavorato in azienda per tanti anni e naturalmente mi sono occupato di comunicazione interna quando ancora ormai diciamo…il web non esisteva o esisteva solo tra pochi scienziati al mondo. Mi ha incuriosito il tema del web innanzitutto intorno al 1997, poi ho incontrato i primi progetti interni nel 1999 quindi parliamo di più di 15 anni fa.

Il primo progetto che ho incrociato mi ha insegnato il modo in cui io avrei gestito questi progetti negli anni. Era un progetto di community interna tra dipendenti. Ora è molto buffo perché le community all’epoca erano qualcosa di molto elitario, riguardavano poche persone molto tecnologiche in rete che si sapevano muovere, sapevano usare i sistemi non usabili dell’epoca. Noi ci siamo trovati a gestire in una grande azienda come Telecom Italia un progetto di community che si chiamava Vivere Bene in Azienda.

Ma si viveva bene in azienda?

Era ambizioso! Una cosa ambiziosa! Vivere bene in azienda e parlarne attraverso un sito che dovesse raccogliere un po’ le esperienze di attività dei dipendenti che naturalmente non erano solo nerd, ma anche semplici impiegati. Mi ricordo che la prima community era di ricette dedicata alla cucina, anno 1999/2000.

Senti Giacomo, rispetto a quel primo progetto che cos’è cambiato in maniera veramente forte nei tuoi processi nel tuo modo anche di approcciare i progetti? Mille cose però forse c’è qualche cosa in particolare…

Ci ho riflettuto tanto, ma non solo per le intranet ma anche per chi si occupa di progettazione web. Innanzitutto è cambiata la tecnologia. Sono stati fatti passi da gigante. Le tecnologie oggi a disposizione hanno una caratteristica che prima non esisteva: sono utilizzabili da tutti. Non solo in fruizione ma anche in produzione. Chiunque abbia voglia di scrivere qualcosa, di pubblicare qualcosa o di esprimersi lo può fare. Anzi lo fa! Quando nel 2000 progettavamo queste cose le tecnologie non solo erano rudimentali ma erano tecnologie in mano a pochi. In pochi possedevano le chiavi per scrivere, pochi quelli che poi potevano fruire. Se volevi scrivere dovevi diventare un esperto. Oggi chiunque può comunicare, le piattaforme sono bi-direzionali, un passo enorme! E già questo basterebbe a qualificare un passaggio epocale. Ma aggiungerei un altro paio di cose.

Innanzitutto all’epoca non esisteva letteratura e questo è interessante perché ci rendeva tutti pionieri. In qualche misura dovevamo inventarci le cose: creare un servizio creare una pagina creare un form di iscrizione a un evento, un sistema di community, dovevamo inventarcelo quasi da zero! Senza praticamente avere dei casi che ci confortassero, specialmente sulle intranet. Di metodologia abbiamo cominciato a parlarne, almeno nel mio caso poco più di 10 anni fa..Insomma fino all’inizio degli anni 2000 metodologia era una parola aristocratica e anche su questo si sono fatti passi in avanti. Noi sappiamo oggi come si progettano come si analizzano, come si realizzano i bisogni degli utenti, abbiamo una letteratura fiorente, tantissimi casi nel mondo delle intranet, c’è una community mondiale di professionisti che si scambiano esperienza.. Siamo andati avanti.

Un’altra cosa che è cambiata forse, un po’ più concettuale ma importantissima secondo me, è che sono cambiate le metafore su cui noi lavoriamo. Quando progettavamo le cose era difficile spiegare a qualcuno cosa stavamo facendo, era tipo “stiamo facendo una intranet….boh!” Oggi se invece in una riunione dico “facciamo una Wikipedia interna…” tutti sanno cos’è, lo capiscono perché Wikipedia è una metafora che ci guida. Lo stesso se dico un Whatsapp interno, un Facebook interno, un Twitter interno, uno Youtube interno. Queste non sono solo delle piattaforme, sono anche delle grandi metafore di comunicazione da cui noi possiamo trarre ispirazione. Non solo per realizzare le cose ma anche per spiegarle agli altri. Questo è molto importante ed è una cosa che all’epoca non esisteva e su cui oggi possiamo saldamente appoggiarci per fare qualcosa che non sia una replica, ma qualcosa che può funzionare anche come forma di illustrazione agli altri dei nostri progetti.


L’autore Giacomo Mason

Il libro Intranet Information Architecture – Progettare l’architettura informativa delle intranet di nuova generazione

Il corso
Intranet Management in pratica